Abstract. Siamo tutti potenziali serial killer. L’aggressività predatoria, specie nei maschi, è presente sin dalla nascita e prosegue nell’infanzia. Sigmund Freud, a proposito dei bambini, diceva: “Un bambino distruggerebbe il mondo, se ne avesse la possibilità“. Crescendo matura anche l’approccio affettivo-relazionale che si ha con la società e la vita stessa (propria e del prossimo) acquisisce progressivamente più valore.
Vi sono uomini, tuttavia, che per varie ragioni hanno interrotto il naturale processo di crescita affettiva e che quindi sono maggiormente inclini a compiere azioni estreme come stupri e omicidi. Nella maggior parte dei casi questi soggetti sono assolutamente insospettabili, persin mediocri.
E se il fascinoso uomo con cui siete a cena fosse un serial killer? Come scoprirlo per tempo e mettervi in salvo?
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Alcune informazioni possono essere facilmente dedotte anche senza diretta interrogazione. Ad esempio il profilo standard (ossia quello che statisticamente si ripropone più spesso) del serial killer è: maschio (88%), di razza bianca caucasica (85%), di età compresa tra i 25 e i 30 anni (J. Apsche, “Probing the mind of a serial killer“, 1993). Quindi se avete ricevuto un galante invito a cena da parte di un distinto settantenne giapponese e non siete scoppiate a ridere, accettate senza remore e godetevi la serata.
Diversamente, se state per incontrare un romantico poeta conosciuto su internet, se avete finalmente ceduto al discreto corteggiamento di quel collega appena arrivato in ufficio, se siete emozionate per un appuntamento al buio organizzato da una sadica pseudoamica (“… non lo conosco benissimo, so che è single, mi sembra una persona a posto, secondo me ti potrebbe piacere… “), le seguenti domande saranno da distribuire con intelligenza (ok, come non detto) durante la cena, magari nascondendole tra i cammelli che vi hanno offerto durante il viaggio in Egitto e le automobili di lusso da voi preferite.
Premessa importante.
Posso comprendere la sensazione di onniscienza da cui sarete pervase leggendo l’articolo. Lo capisco perfettamente ma, vi prego, non vanificate il mio lavoro sedendovi a tavola con l’outsider di turno guardandolo negli occhi ed esordendo in questo modo:
“Sei per caso un maschio bianco di età compresa tra i 25 e i 30?”
oppure
“Posso farti 5 domande per capire se sei un serial killer?”
Perchè se è davvero un assassino seriale, din! din! din! jackpot! avete appena vinto un posto nella storia come sua prossima vittima; se non lo è potrebbe seriamente pensare di diventarlo, cominciando proprio da voi.
Le 5 domande da fare (con discrezione!) ad un uomo per capire se è un Serial Killer
1. Come andavi a scuola?
I serial killer sono dotati di intelligenza medio-alta, eppure non possono vantare grandi carriere scolastiche. Spesso lasciano precocemente la scuola a causa della loro forte asocialità. Quindi se il tizio con cui state cenando parla in modo forbito, azzecca 4 congiuntivi su 4, cita agevolmente Voltaire e Nietzsche ma vi rivela di aver abbandonato gli studi a 13 anni cominciate a pensare ad un modo per comunicare ad amici e parenti la vostra ubicazione.
A questo punto, molto probabilmente, starete mandando un sms alla vostra migliore amica con il seguente testo: “Hei ti ricordi quale era la seconda domanda?”
Eccola, la seconda domanda:
2. Che rapporto hai con i tuoi genitori?
I serial killer hanno un vissuto familiare estremamente problematico, spesso caratterizzato da violenze e abusi. Non vi narrerà i dettagli, di certo, ma se vedete che glissa sull’argomento, se vi risponde che odia i genitori (soprattutto se vi rivela di odiare profondamente la madre), il mio suggerimento è di chiamare il cameriere e di farvi portare una piantina del locale con le uscite secondarie ben evidenziate.
3. Da bambino ti sei mai divertito a torturare gli animali?
Attenzione: tirare una gomitata di nascosto sul muso di un labrador che sta cercando in tutti i modi di leccarvi il viso NON è da considerarsi una tortura.
Mi spiace per il panda stilizzato che in questo momento si starà contorcendo nel logo WWF, ma sovente i bambini apprendono la differenza tra la vita e la morte proprio giocando con gli animali: lucertole, ragni, cavallette. Non è un vero e proprio divertimento, non è sadismo, è “sperimentazione”. Niente di realmente cruento o lesivo dell’ecosistema della Terra. Ma se il vostro nuovo amico comincia a narrarvi nel dettaglio di torture e uccisioni di gatti, uccelli, cani compiute nella propria cameretta mentre i coetanei giocavano a pallone nel cortile, fossi in voi salterei le domande 4 e 5 e chiamerei un taxi.
4. Sei affascinato dal fuoco?
Se c’è una cosa che accomuna gli assassini seriali è il fascino esercitato su di loro dal fuoco. Il fuoco è distruzione totale e per questo ne sono affascinati, quasi ossessionati. Se vi viene risposto: “Si, decisamente..“, e magari lo avete beccato più di una volta durante la serata incantarsi guardando una candela, oppure giocare con la fiammella passandoci le dita sopra, rimpiangerete di non esservi congedate alla prima domanda.
5. Credi in Dio?
La domanda di per sè è un pour parler come un altro. Ma se vi viene risposto: “io SONO Dio!“, fra due giorni i vostri parenti si staranno spartendo i vostri averi di fronte ad un notaio.
Buona serata,
Stuart D.