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Sincero? Prima del weekend appena trascorso ho sempre pensato fosse una sorta di leggenda urbana. La “Sindrome da sovrallenamento”, o “Overtraining” che dir si voglia. Cazzate: lo sport, salvo quando provoca infortuni, fa sempre bene. Fermamente convinto che l’overtraining fosse uno dei (tanti) termini con cui gli sportivi rendono ancor più magnificenti i propri sacrifici e le ore in palestra sottratte agli affetti. Ho provato sulla mia pelle pressoché ogni tipo di sostanza e integratore nella mia vita. Mi mancava, effettivamente, questo.

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Ho recentemente (da tre mesi) scoperto di avere la patente scaduta. La scoperta meno recente è la mia pigrizia, unita ad un’elevata capacità di procrastinazione. Insomma, per i miei viaggi di lavoro a Milano ho riscoperto il treno. Ovviamente Frecciarossa, ovviamente Executive. Ma solo per il Prosecco gratis. Wi-Fi gratuita non pervenuta. O meglio, c’è, ma funziona una volta su quattro e non riesco mai ad azzeccare la volta buona.

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Negli ultimi anni c’è un argomento che monopolizza, o quasi, le pagine di una certa stampa antiglobalista: l'”occupazione”, virgolettato obbligatorio, di ampie aree della Patagonia da parte di multinazionali, uomini di affari, attori e istituzioni religiose a scapito delle popolazioni che in quei terreni hanno visto la loro origine e il loro sviluppo.

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Dopo i fatti di Ancona e, oggi, di Pavia, c’è già chi pensa di mettere al bando la libera vendita dello spray al peperoncino. Strumento, efficace, di difesa, pensato affinché le donne abbiano una possibilità di difendersi da stupri, molestie e aggressioni. 

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Hereditary” è un film horror del 2018 dell’esordiente Ari Aster, da più parti considerato il film dell’orrore dell’anno.  A mio parere è effettivamente un film valido. Però? C’è un però. Se da un lato è antipatica la pratica cinematografica dello ‘spiegone’ allo spettatore, preso per mano come fosse un minus habens  incapace di capire ciò che è avvenuto sullo schermo, dall’altro dovrebbe esser censurabile anche il fenomeno opposto, ovvero  lasciare troppi interrogativi, interrogativi che non trovano oggettiva risposta durante la visione, al termine del film. Hereditary, purtroppo, appartiene alla seconda casistica.

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IMPORTANTE! UPDATE 9 GIUGNO 2017

Il Blue Whale Challenge, è stato dimostrato, è una BUFALA al 100%. Ne consegue che l’articolo che stai per leggere contiene informazioni inesatte e fuorvianti. Se non esiste il gioco, non possono esistere neanche canzoni attribuite ad esso. O meglio: i brani listati nell’articolo esistono realmente, ma NON c’entrano una mazza con la Blue Whale.

Lascio online l’articolo perché non voglio fare come molte, troppe, testate giornalistiche che quando scoprono di aver pubblicato online una stronzata rimuovono l’articolo e amen. Da scettico e debunker part-time quale sono ammetto di NON aver dato il buon esempio. Questo update servirà a me da monito per il futuro e al lettore per invitarlo a mantenersi SEMPRE cauto e razionale di fronte ad ogni informazione o servizio televisivo.

Scusatemi.